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Alle due del pomeriggio di ogni giorno, tra le mura domestiche di una comune famiglia italiana, un padre suona per i suoi figli un dolce motivetto con il suo mandolino, dando inizio a un rituale di abuso destinato a ripetersi negli anni, scolpendo il futuro di quei bambini in modo indelebile. Alle due del pomeriggio di ogni giorno, Iula, una delle figliolette ridotta dal padre a pura merce di scambio, ingoierà ciò che è destinato a rimanere sepolto nel fondo del suo sguardo per anni ma che non si può dimenticare: un mondo adulto terrificante, incomprensibile, imprigionato negli occhi di un'infanzia negata. Infanzia senza balocchi né più innocenza. Alle due del pomeriggio, l.orrore si compie nella Livorno del dopoguerra: "il meraviglioso mare azzurro di Livorno", i suoi salotti "bene", le strade e il vociare chiassoso e spesso volgare della gente di questa nerboruta città marinara, fanno da cornice al racconto degli orrori faticosamente confidato dalla voce bambina di Iula alla sua naturopata.